Gnambook_123 - Lasciar andare di Philip Roth
Questo libro è stato letto e cucinato da Nelliamoci che si è persa in queste pagine ogni volta che il cielo grigio e i pensieri bui soffocavano le giornate degli ultimi mesi.
Perché odiava la gente? Anche questo avrebbe dovuto ammetterlo, quando fosse andata in centro… Che non era in grado di controllare le sue reazioni, che di punto in bianco cominciava a odiare la gente.
Letto e divorato…
Ingredienti
748 pagine di angoscia e mal di pancia
7 parti, in cui è suddiviso il libro, che più perfette di così non potevano essere
4 personaggi che vogliono solo farsi del male
Svolgimento:
Non ci sono tanti ingredienti in questa portata importante perché storie come questa hanno bisogno di un unico e disastroso elemento: la vita. Nella sua semplicità, Lasciar andare è una delle cose più complicate perché sa unire un marasma di pensieri, paturnie e fatti che accadono dentro e fuori le anime di Gabe Wallach, Paul Herz, Martha Reganhart e Libby.
Le vite di quattro giovani adulti, o ragazzi che si sentono già vecchi, si incrociano fra Chicago, Iowa City e New York, creando legami disastrosi mentre tentano di spiegarsi l’amore e tutto ciò che porta a rompere i rapporti con il passato e le persone più importanti che ne hanno fatto parte: i genitori.
E tutto ciò avviene attraverso dialoghi ritmati, conversazioni che sembrano essere ascoltate attraverso una parete sottile. È come starsene fermi nell'androne delle scale e sentire i vicini di casa litigare, amarsi, ridere e ancora discutere, tantissimo, fino alla nausea, fino a quando una soluzione non è più possibile: fino a lasciar andare.
Perché tutti i personaggi che si muovono in questa narrazione hanno una grande caratteristica in comune: la capacità di farsi del male e distruggersi, fino al punto da non saper più come rialzarsi. Accade per lo scapolo d’oro, costantemente in lotta con il significato di amore, di rispetto verso gli altri ma soprattutto verso se stesso. Succede anche a quella che sembra la donna più forte e invece forse è la più debole; per chi sogna di poter cambiare vita e invece rimane sempre lo stesso e chi infine capisce che è più facile accontentarsi dell'unica cosa andata bene e dimenticare tutto il resto.
È la realtà a essere indagata in ogni sua dolorosa follia. È l’incapacità di ciascuno di noi di liberarsi dalle proprie aspettative e finalmente lasciar andare. Ed è incredibile pensare che tutto ciò sia stato pubblicato agli inizi degli anni Sessanta.
… e poi riletto e cucinato
In ogni pagina di questo romanzo c’è qualche personaggio che borbotta o è sempre pronto a battibeccare con qualcuno. Per questo abbiamo scelto una ricetta dove le lenticchie e il sugo di pomodoro possono lamentarsi insieme per un’oretta, una ricetta forse invernale, ma perfetta per una serata di pioggia e per questo librone.
Ragù di lenticchie
Ingredienti:
200g di lenticchie già cotte
2 carote
1 cipolla dorata
1 sedano
1 confezione di pelati
aromi
Svolgimento:
Iniziate dal soffritto. Cipolla, sedano e carote devono essere tagliati a dadini piccoli per essere poi lasciati a soffriggere per una decina di minuti. Aggiungete quindi le lenticchie già cotte, aggiungete gli aromi (pepe e timo) e, se volete, sfumate il tutto con un bicchiere di vino rosso. Versate quindi i pelati e continuate a girare. Non vi resterà che abbassare la fiamma, prendervi questo romanzo di Philip Roth e dedicarci un’oretta buona mentre il ragù borbotterà sui fornelli fino a sprigionare il suo profumo per tutta la cucina.
Spuntini: un altro paio di bocconi
Leggere a morsi
Ci sono tantissimi romanzi e autori che vengono citati dai protagonisti di questo libro, in particolare da Gabe e Libby. Tra i preferiti, che vengono a modo loro analizzati, troviamo Ritratto di signora di Henry James e Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald.
Magici schermi
Chicago è una delle protagoniste indiscusse e ci sono diversi passaggi a dimostrarlo, come questo: “Prendemmo l'unica direzione che si può prendere a Chicago quando si passeggia per svagarsi, rilassarsi o riflettere: la direzione del lago”. Questa città rumorosa, in cui ci si sente soli seppur circondati da persone, è descritta proprio come l’abbiamo vista in Shameless e The bear: due serie TV che si fanno amare facilmente.
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