Gnambook_110 - La vita altrove di Guadalupe Nettel
Questo romanzo è stato letto e cucinato da Zazie, che non può che apprezzare, come sempre, la penna morbida eppure tagliente di questa autrice.
“Ma non senti il bisogno di una famiglia che ti sostenga? Se mi piacessero le famiglie ne avrei formata una. Non credi?”
La vita altrove, Guadalupe Nettel
Letto e divorato...
Ingredienti:
8 racconti brevi
1 pizzico di magia
ricerca di evasione q.b.
Svolgimento:
Cosa succede, nelle vite delle persone, quando si è pronte ad amare il proprio aguzzino? O quando ci si rende conto di aver consegnato una vittima al proprio carnefice?
Guadalupe Nettel, con la sua scrittura sempre precisa e affilata, esplora il lato oscuro di situazioni apparentemente innocue. Una nipote incontra per caso lo zio all’ospedale, una famiglia organizza una gita in campeggio, ma tutto si rivela molto più inquietante del previsto, e un uomo si confronta, finalmente, con i propri desideri da sempre repressi e lo fa attraversando la soglia di una porta magica.
I racconti di Guadalupe Nettel sono crudeli e dolci allo stesso tempo, avvolgenti anche quando svelano il peggio. Sono uno squarcio su una ricerca, quasi spasmodica, di un’altra vita. E vogliono forse raccontare l’insofferenza e l’irrequietezza di quelle creature che non sentono mai di essere al proprio posto. Quelle che cercano sempre qualcosa di diverso, anche se non sanno bene di cosa si tratta e forse non lo scopriranno mai.
C’è tanta solitudine ne’ La vita altrove, ma di quella che sprigiona potenza e che accende una luce brillantissima nel mezzo del silenzio delle vite degli altri. Ma è davvero difficile dire di più su questi scritti senza rovinarli. Dovrete gustarli, a piccoli morsi, e godere di ogni singola riga.
... e poi riletto e cucinato
A proposito di cose morbide e da gustare con lentezza, ecco una ricetta di un piatto che si scioglie in bocca: delle lasagne al ragù, rivisitate in chiave totalmente vegetale.
Lasagne al ragù vegetale
Ingredienti:
80g di granulare di soia
80g di vino rosso
600ml di passata di pomodoro
2 scalogni
2 gambi di sedano
1 carota grande (o 2 piccole)
2/3 cucchiai di salsa di soia
4 foglie di alloro
8 chiodi di garofano
fumo liquido (non è fondamentale)
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
100g di margarina vegetale
100g di farina 0
1l latte di soia (consigliamo Non è latte di Alpro)
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di noce moscata
1 confezione di sfoglia per lasagne senza uova
grattugiato vegetale
Svolgimento:
Grattugiate la carota, il sedano e lo scalogno fino a ottenere un trito molto fine. Mettetelo in una padella con un filo di olio e fate soffriggere per qualche minuto. Aggiungete un cucchiaio di salsa di soia e dopo anche il granulare di soia.
Una volta che le verdure e la soia saranno imbiondite, sfumate con il vino rosso e aggiungete la passata di pomodoro e l’equivalente di acqua. Aggiungete l’alloro, un paio di cucchiai di olio, i chiodi di garofano, il concentrato di pomodoro, un pizzico di sale e se volete un paio di spruzzatine di fumo liquido. Lasciate cuocere il ragù almeno due ore a fiamma bassa, ma vi consiglio di tenerlo sui fornelli il più possibile.
Per la besciamella versate in una pentola la margarina e la farina, cuocete a fiamma bassa e quando avrete raggiunto un composto cremoso, aggiungete il latte (già scaldato in precedenza). Mescolate energicamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Aggiustate di sale, pepe e noce moscata. Cercate di mantenere la besciamella abbastanza liquida.
Una volta pronta la besciamella e il ragù (mi raccomando ricordatevi di togliere le foglie di alloro e i chiodi di garofano!) potete finalmente comporre le vostre lasagne. Adagiate un primo strato di besciamella e ragù, dopo di che passate alla sfoglia. In questa fase, tra uno strato e l’altro, potete aggiungere un po’ di grattugiato vegetale.
Cuocete le lasagne per un’ora in forno statico a 180 gradi coprendole con dell’alluminio per evitare che si secchino eccessivamente.
Spuntini: un altro paio di bocconi
Leggere a morsi
Amiamo Guadalupe Nettel dal profondo del cuore e siamo state folgorate da ogni parola che abbiamo letto. Per questo non possiamo che consigliarvi due dei nostri capisaldi: Il corpo in cui sono nata e La figlia unica.
Note a margine
L’intervista di Chiara Valerio a Guadalupe Nettel “Di madri e piccioni” racconta il difficile ruolo delle madri, di quanto venga influenzato dalla società e di come possa trasformarsi in desiderio e non solo obbligo.
A zonzo
In La vita altrove si respira un’aria di libertà che ci ha fatto ricordare quanto sia bello improvvisare gite. Per questo vogliamo consigliarvi di esplorare gli itinerari di In loco, un progetto di Spazi Indecisi dedicato al museo diffuso dell’abbandono.
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